Biathlon
domenica 26 gennaio 2014
La nazionale azzurra inaugura il poligono di Zoldo Alto

In Zoldo, per prendere la mira verso Sochi. Si tinge d’azzurro la neve di Palafavera dove, da oggi e per una settimana, si allenerà la nazionale italiana di biathlon. Lo farà nella nuova struttura di tiro che, proprio nella mattinata di oggi ha visto l’inaugurazione del poligono. La cerimonia del taglio del nastro, alla presenza del presidente di Fisi Veneto Roberto Bortoluzzi e del vicepresidente nazionale Alberto Piccin, ha dato il via ufficiale all’utilizzo di una struttura che potrebbe rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo anche in provincia, ma più in generale a Nord est, di una disciplina che in Austria, Germania e Scandinavia richiama decine di migliaia di spettatori a ogni evento di Coppa del Mondo. 
La struttura, composta di poligono, spogliatoi e sovrappasso, è stata realizzata dallo Studio di ingegneria e architettura De Biasio & associati, in collaborazione con gli ingegneri Stefano Brunetti e Matteo Adami, il geologo Nicolò Doglioni ed Energy Engineering. Il progetto e i lavori si sono sviluppati con la consulenza di Gottlieb Taschler, da atleta uno dei mostri sacri del biathlon italiano degli anni ‘80  e ‘90 (bronzo in staffetta a Calgary 1998) e ora vicepresidente della Ibu, la federazione internazionale del biathlon. Gli azzurri che cercano gloria a Sochi dopo i bei risultati della stagione in corso (su tutti la vittoria del giovanissimo Lukas Hofer in Coppa del Mondo ad Anterselva una settimana fa) hanno dunque scelto Palafavera per rifinire la preparazione. 
 
«Ne avevo parlato tempo fa con Fabrizio Curtaz, il direttore tecnico della nazionale, e dopo un sopralluogo ha detto sì – spiega Pierluigi Costantin, zoldano trapiantato in Agordino, allenatore della nazionale di fondo Under 23 ma qualche anno fa allenatore proprio dei biathleti azzurri –. Hanno scelto Palafavera per le caratteristiche della pista, simile a quella di Sochi soprattutto nella parte finale, e anche perché qui potranno lavorare in tranquillità, senza dover convivere con altre nazionali come succede in altre località dell’arco alpino».

«Questa struttura è straordinariamente importante – aggiunge Roberto Bortoluzzi, presidente del comitato veneto della Federazione italiana sport invernali –. E’ l’unico poligono in provincia e in Veneto e darà nuova linfa a una disciplina che sta conoscendo un interesse crescente in Zoldo, nella vicina Val Fiorentina, a Falcade e in Comelico e che a livello locale sta già dando parecchie soddisfazioni come dimostrano i titoli italiani conquistati dai ragazzi bellunesi negli ultimi anni e anche in questa stagione. Un plauso al sindaco, Roberto Molin Pradel, per la tenacia con la quale ha perseguito questo obiettivo».

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