E’ morto Nevio De Zordo, uno dei grandissimi del bob. Il più grande dopo Eugenio Monti. Nato a Cibiana l’11 marzo del 1943, De Zordo fu capace di vincere due medaglie d'oro ai Campionati del mondo (nel due a Lake Placid 1969 con Adriano Frassinelli e nel quattro a Sankt Moritz 1970 con Roberto Zandonella, Mario Armano e Luciano De Paolis) e due medaglie d'argento (nel quattro a Sankt. Moritz 1965 e nel quattro all'Alpe D'Huez 1967).
Nel 1972 partecipò all'undicesima edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Sapporo (Giappone) e guidò il bob azzurro a una stupenda medaglia d'argento nel quattro. Con lui Adriano Frassinelli, Corrado Dal Fabbro e Gianni Bonichon. Si aggiudicò la medaglia d'oro nei campionati Europei di Sankt Moritz del 1964 e fu campione italiano nel quattro nel 1971, finendo complessivamente sul podio in una rassegna tricolore in ben sette occasioni.
Un campione di eccellenza assoluta, figlio di quella Cibiana che nel bob e nel salto tra gli anni Cinquanta e Settanta era una potenza mondiale.
De Zordo si è spento a Colonia, la città nella quale cominciò a fare le stagioni a fine anni Cinquanta e dove si era poi stabilito avviando dei locali di gelateria e ristorazione. «Era malato da tempo ma fino all’ultimo abbiamo sperato che potesse farcela – spiega Edoardo Pavanello, presidente del Bob club Pieve di Cadore, sodalizio nel quale De Zordo ha percorso tutta la propria carriera -. Siamo tristi, il bob italiano e mondiale ha perso un pezzo della sua storia».
«Nevio era fortissimo – lo ricorda Corrado Dal Fabbro, argento con lui a Sapporo 1972 e poi direttore tecnico della nazionale italiana -. Mi impressionava soprattutto la sua capacità di concentrazione».
Commozione a Cibiana. E’ quello dello Sci club Cibiana, presieduto da Umberto Olivotti, ed è quella dei tanti amici che Nevio aveva, anche se al suo paese tornava raramente.
«Impossibile non volergli bene – afferma Osvaldo Da Col, vicino di casa e amico. Nevio era una persona, calma, riflessiva, che nascondeva le sue emozioni. L’ultima volta l’ho visto in ospedale un paio di settimane fa. Abbiamo passato il pomeriggio a chiacchierare, a guardare gli aerei che atterravano e decollavano dal vicino aeroporto. Siamo anche riusciti a farlo sorridere per un momento».
Anche il presidente del Comitato Veneto Fisi, Roberto Bortoluzzi, a nome di tutto lo ci regionale si unisce al dolore della famiglia in queste ore di dolore.
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